Il Turco Meccanico
Immagina una macchina in grado di battere qualsiasi giocatore di scacchi umano; ti sembrerà una cosa molto ordinaria, oggi. Ma non lo era nel XVIII secolo, molto prima dell'avvento dei computer.
Scopri tutto quello che c'è da sapere sul Turco meccanico che ha sconvolto il mondo degli scacchi, battendo personaggi famosi come Napoleone Bonaparte e Benjamin Franklin.
Cos'era il Turco?
Il Turco Meccanico, noto anche come il Turco, era presumibilmente un automa in grado di giocare a scacchi ad alto livello e di battere la maggior parte degli intellettuali e dei personaggi di spicco a lui contemporanei.
La macchina aveva la forma di una misteriosa figura di mago turco, seduta a un mobile di legno e con in mano una pipa fumante; davanti a essa era appoggiata una scacchiera. All'interno del mobile, apparentemente, non c'erano altro che parti meccaniche per far funzionare l'automa.
Storia del Turco
Il Turco fu creato nel 1770 dallo scrittore e inventore tedesco Wolfgang von Kempelen, che sosteneva che la sua macchina fosse un automa in grado di giocare a scacchi autonomamente.
La prima dimostrazione del Turco avvenne davanti all'imperatrice Maria Teresa d'Austria e alla sua corte, e l'automa sconfisse tutti coloro che giocarono contro di lui. In seguito, molti altri suoi proprietari girarono il mondo, mostrando le prodezze del giocatore di scacchi artificiale.
Durante i suoi anni di tournée, lo pseudo-automa sconfisse personaggi pubblici di spicco come Napoleone Bonaparte e Benjamin Franklin. Il Turco ebbe persino la possibilità di affrontare il famoso François-André Danican Philidor, che all'epoca era considerato il miglior scacchista del mondo. Pur avendo vinto, Philidor dichiarò che era stata una delle sue partite più difficili.
Anche se il Turco divenne famoso in tutto il mondo per essere un solido automa che giocava a scacchi, non era vero: la macchina si muoveva come un essere umano, ma non era in grado di giocare a scacchi in modo indipendente.
In realtà, forti maestri di scacchi si nascondevano all'interno del falso automa e lo manovravano dal suo interno. Sebbene molti sospettassero che fosse così (compreso il famoso scrittore Edgar Allan Poe), nessuno riuscì a spiegare come funzionasse davvero il meccanismo.
Il Turco continuò ad essere esposto per oltre 80 anni, finché non fu ritirato e donato al Museo cinese di Charles Willson Peale. Nel 1854, un incendio distrusse parte del museo, insieme al giocatore di scacchi meccanico. Solo dopo la distruzione il figlio di uno dei proprietari ne rivelò il segreto in una serie di articoli scritti per The Chess Monthly, un mensile statunitense.
L'eredità scacchistica del Turco
Il fatto che una macchina fosse in grado di giocare a scacchi meglio dell'uomo suscitò un clamore mondiale: l'esistenza di un dispositivo in grado di battere l'uomo in un'impresa intellettuale come gli scacchi fece temere ciò che doveva ancora accadere.
Il Turco ha anche ispirato gli scienziati a sviluppare le proprie macchine intelligenti. In un certo senso, il falso automa scacchistico ha acceso la fiamma per la creazione dell'intelligenza artificiale e ha aperto la strada alla nascita degli attuali motori scacchistici.
Conclusione
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