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Yuri Averbakh, 1922-2022
Yuri Averbakh nel settembre 2017. Foto: Maria Emelianova/Chess.com.

Yuri Averbakh, 1922-2022

PeterDoggers
| 0 | Giocatori di scacchi

Il GM Yuri Averbakh, più anziano grande maestro al mondo, istruttore, arbitro internazionale, compositore di scacchi, teorico dei finali, scrittore, storico, membro onorario della FIDE e ultimo partecipante in vita del famoso Torneo dei Candidati di Zurigo 1953, si è spento tre mesi fa dopo aver compiuto 100 anni. 

Averbakh è stato uno dei pochissimi forti giocatori ad aver ottenuto simultaneamente successi significativi nella teoria, letteratura, giornalismo, storia e politica degli scacchi. 

Tra i numerosi titoli detenuti da Averbakh manca solo il più prestigioso, quello di Campione del Mondo di Scacchi. "La mia personalità non è quella di un campione", ha detto. "Sono un ricercatore, non un combattente né un 'assassino' della scacchiera. Sono interessato all'analisi".

Averbakh

Averbakh: “Lo scontro tra idee è sempre stato per me il momento più importante per gli scacchi, poiché è in un dibattito creativo che nasce la verità". Foto: Russian Chess Federation.

Yuri Lvovich Averbakh è nato l'8 febbraio 1922 a Kaluga, una città a 180 Km a sudovest di Mosca. Suo padre, un ebreo tedesco—i suoi antenati avevano il nome Auerbach—lavorava da forestale nei boschi di Kaluga: selezionava gli alberi da tagliare. Sua madre era insegnate di lingua e letteratura russa, nonché dattilografa.

Nel 1925 la famiglia traslocò in via Afanasyevsky, vicino a piazza Arbat, a Mosca. Averbakh iniziò ad interessarsi agli scacchi all'età di tre anni e iniziò a giocare a sette: in quell'anno, la madre lo mandò a scuola.

Ciò avvenne un anno prima di quanto succedeva alla gran parte dei bambini, che di solito al tempo iniziavano la scuola ad otto anni. Averbakh sospettò sempre che questo influenzò tutto il suo destino negli anni successivi, poiché nel 1939, con l'inizio della guerra in Europa, tutti i giovani che avevano appena terminato gli studi scolastici furono chiamati alle armi. Ma Averbakh, troppo giovane per essere arruolato, poté continuare gli studi all'Istituto Bauman, cosa che gli permise anche di rimandare la mobilizzazione alle armi del 1941, quando l'Unione Sovietica entrò in guerra.

"Ero parte di una tragica generazione", ha dichiarato Averbakh a questo proposito. "Molti amici sono morti in guerra, ma io sono stato fortunato: eppure non ho fatto nulla per meritarmi un tale destino—è così che era la vita". I registri storici indicano che il 93% della popolazione maschile russa nata nel 1922 è morta sul fronte. 

Durante i suoi anni formativi, Averbakh amava sciare, l'hockey e la pallavolo, ma soprattutto la boxe. Ad un certo punto, però, gli scacchi hanno preso il sopravvento e sono diventati il suo più grande interesse.

Young Averbakh

Un giovane Averbakh. Foto: Russian Chess Federation.

Durante la guerra, Averbakh portò a termine il programma di istruzione all'assemblaggio in una fabbrica di locomotive a Kolomna; assieme agli altri studenti fu così stato inviato alla base militare presso Naro-Fominsk, dove si occupò della riparazione di carrarmati e trattori. Negli anni 1941-1943 studiò a Izhevsk e poi tornò a Mosca nell'aprile 1943.

"Non sono molti i giocatori che hanno avuto il privilegio di vivere così a lungo. La gran parte della mia generazione è stata persa in guerra", ha detto Averbakh verso la fine della sua vita. Ha spesso raccontato l'aneddoto di quando fu chiamato come volontario nell'ottobre 1941.

Un ufficiale anziano vide le sue scarpe di tela e chiese: "Vuoi combattere con quelle scarpe? Vai immediatamente in un negozio a comprarne di invernali!" A quel tempo, Averbakh era già alto 1 metro e 90 (infatti da giovane era un giocatore di pallavolo più che decente) e portava un 45 di scarpa. Non riuscì a trovare da nessuna parte delle scarpe adatte. Il giorno successivo, molti cittadini iniziarono a fuggire da Mosca, e con essi anche Averbakh: "Ho salvato il mio destino", ha detto.

In quegli anni stava già dedicando molto tempo agli scacchi, con anche risultati ragionevoli. Nel 1944 ha ricevuto il titolo di Maestro degli Sport USSR.

Averbakh at the board

Averbakh alla scacchiera. Foto: Russian Chess Federation.

Dopo il diploma Averbakh iniziò a lavorare per l'Istituto di Ricerca per l'Aviazione Missilistica, dove rimase per cinque anni, preparò una tesi, andando oltretutto ben oltre i requisiti base per l'ammissione alla ricerca; ad un certo punto, però, decise di dedicarsi completamente agli scacchi.

Averbakh raccontò la storia di quando, un giorno, il direttore del suo dipartimento gli chiese come stava combinando gli scacchi e la scienza.

"Gli risposi: 'Francamente, la scienza ostacola gli scacchi, gli scacchi interferiscono con la scienza. Lui ci pensò su e disse: 'Posso permetterti di andare a giocare a scacchi per due anni. Se non funziona, ti farò tornare qui'. E quando nel 1954 divenni campione dell'USSR e sfidante al titolo mondiale, la domanda aveva ormai trovato risposta. Di fatto, mi diede la sua benedizione per proseguire nella carriera scacchistica".

In quei primi anni la vita non era facile: Averbakh guadagnava solo la metà di quanto riceveva all'Istituto. Le cose andarono meglio non appena divenne grande maestro, nel 1952. Erano passati già tre anni dal suo primo grande successo, la sua vittoria al Campionato di Mosca del 1949, davanti a giocatori del calibro del GM Andor Lilienthal, IM Yakov Estrin e del GM Vladimir Simagin. Avrebbe poi vinto il torneo anche nel 1950 e nel 1962.

Averbakh era l'ultimo giocatore rimasto in vita ad aver partecipato al Torneo dei Candidati del 1953 di Zurigo, uno dei tornei più forti della storia. I libri sull'evento scritti dai GM David BronsteinMiguel Najdorf sono considerati tra i migliori dell'intera letteratura scacchistica.

Averbakh vi si era qualificato classificandosi tra i primi otto al torneo Interzonale di Saltsjobaden (Stockholm) nel 1952 assieme al vincitore, il GM Alexander Kotov, e i GM Mark Taimanov, Tigran Petrosian, Efim Geller, Laszlo SzaboSvetozar Gligoric e l'IM Gideon Stahlberg. Questi otto si sono così uniti a Bronstein e ai GM Isaac Boleslavsky, Vasily Smyslov, Paul Keres, Samuel Reshevsky, Najdorf e Max Euwe.

Averbakh Zurich 1953

I partecipanti sovietici Petrosian, Kotov, Keres, Averbakh e Geller. Foto: Russian Chess Federation.

Il doppio torneo all'italiana a 15 giocatori e 28 turni è stato giocato dal 30 agosto al 23 ottobre 1953; è stato vinto da Smyslov, che ha poi sfidato il GM Mikhail Botvinnik per il titolo mondiale l'anno successivo. Averbakh è arrivato decimo a pari merito con Boleslavsky, scoring 13.5/28.

Torneo Dei Candidati Di Zurigo 1953 | Classifica Finale

# Nome 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 Pts
1 Smyslov ½½ ½1 11 ½½ ½½ 11 ½0 ½½ ½½ ½½ ½½ 11 18
2 Bronstein ½½ 11 ½½ ½½ ½0 ½½ ½½ ½½ 01 ½½ ½½ 16
3 Reshevsky ½0 00 ½½ ½½ ½½ ½½ 10 ½½ ½1 ½1 ½1 11 16
4 Keres 00 ½½ ½1 ½½ ½1 ½½ ½½ 11 ½1 ½½ 11 16
5 Petrosian ½½ ½½ ½½ ½0 ½½ ½½ 00 ½½ ½½ 11 ½1 11 15
6 Najdorf ½½ ½½ ½½ ½½ 00 ½0 ½½ ½½ ½½ 11 14½
7 Geller 00 ½1 ½½ ½0 ½½ 11 ½0 01 ½½ 01 ½1 01 ½½ 14½
8 Kotov ½1 ½½ 01 ½½ ½½ ½1 10 00 10 01 14
9 Taimanov ½½ ½½ ½½ 11 10 01 10 ½½ ½½ ½0 11 14
10 Averbakh ½½ ½½ ½0 ½½ ½1 ½½ 01 ½½ ½½ 11 00 13½
11 Boleslavsky ½½ ½½ ½0 00 ½½ ½½ 10 11 ½½ ½½ ½0 ½½ ½1 ½½ 13½
12 Szabo ½½ 10 00 ½½ 01 ½½ ½½ ½1 ½½ 13
13 Gligoric ½0 ½0 ½0 ½½ ½0 ½1 ½½ ½1 11 12½
14 Euwe 00 ½½ 00 ½½ 10 00 ½0 ½½ ½0 11½
15 Stahlberg ½½ 00 00 00 ½½ 10 00 11 ½½ 00

In questo torneo Averbakh ha giocato una delle sue partite più famose... che ha perso.

Un anno dopo i Candidati, Averbakh ha ottenuto il suo secondo miglior risultato, la convincente  vittoria al Campionato Sovietico con 14.5/19, con 1.5 punti di vantaggio sui GM Mark TaimanovViktor Korchnoi, senza contare la presenza al torneo dei fortissimi Petrosian, Geller e Salo Flohr.

Averbakh ha anche fatto parte della squadra USSR che ha sfidato gli Stati Uniti nel match del 1954 a New York. Non essendosi però presentato a giocare una partita contro l'IM Donald Byrne (a causa di un orologio difettoso nella sua stanza d'hotel) litigò in quell'occasione con il capitano della squadra, il GM Igor Bondarevsky, e fu escluso dalla squadra nazionale per un anno per comportamento antisportivo, nonostante fosse il Campione sovietico.

Nel 1955 Averbakh partecipò al World Youth Championship di Anversa per accompagnare il GM Boris Spassky, evitando così nuovamente di essere coinvolto nelle attività dell'esercito, poiché il vero allenatore di Spassky, il GM Alexander Tolush, si era rotto una gamba. Spassky vinse, e Averbakh fu riammesso nella squadra nazionale.

Il suo è proprio l'esempio di una vita in cui si sono mescolati successo, fortuna e tragedia: nel giorno in cui gli fu offerta un'occupazione nella federazione di scacchi, sua madre ebbe un infarto; quando divenne Campione sovietico, suo padre morì.

Oramai Averbakh era già piuttosto famoso. Per 16 anni comparì regolarmente in TV nel programma intitolato "Scuola Di Scacchi" e fu commentatore per il campionato mondiale del 1954 tra Smyslov e Botvinnik.

Nel Campionato USSR del 1956 Averbakh arrivò primo a pari merito con Spassky e Taimanov; il titolo fu poi conquistato da quest'ultimo dopo partite di spareggio a tre.

Una partita tratta da un match di allenamento segreto giocato con Botvinnik nel 1957.

Grazie al suo quarto posto nel Campionato Sovietico del 1958 ottenne la qualifica per il torneo Interzonale del 1958 a Portorose, dove mancò la qualifica ai Candidati di appena mezzo punto. Si qualificarono invece i GM Mikhail Tal, Gligoric, Petrosian, Pal Benko, Fridrik OlafssonBobby Fischer.

Nella sua biografia, Tal scrisse un simpatico aneddoto su una partita blitz giocata nel 1959 a Bled. "Sono riuscito a vincerla, ma quel che mi si è impresso nella memoria è qualcos'altro: una disattenzione unica. Non riesco a ricordare la posizione esatta, ma il meccanismo della svista fu il seguente:

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"Ero il Nero. Averbakh mi offrì la patta, ma decisi di continuare. Avevo visto di dovermi difendere contro la minaccia 2.Axh7+ e 3.Dxd5... Allora pensai bene di rispondere con 1...h6?? Come potrete immaginare, Averbakh replicò con 2.Ah7+ e non mi propose più la patta".

Grazie alla sua buona padronanza dell'inglese, Averbakh poté viaggiare in tutto il mondo, cosa che non tutti i GM potevano fare. Andò persino in Sud Africa, Asia e Australia: nel 1960 vinse il Campionato Australiano Open ed un torneo internazionale a Giacarta.

Un'altra grande vittoria fu per Averbakh il Memorial Schlechter a Vienna del 1961. Il tabellone, pur internazionale, non includeva GM russi; il suo punteggio di 9/11 fu comunque impressionante.

Vinse un torneo a Rio de Janeiro nel 1965 ed uno a Christchurch, in Nuova Zelanda, nel 1967. Fu primo a pari merito con l'IM Artur Hennings a Bucarest nel 1971, così come nel 13° Memorial Rubinstein del 1975 a Polanica-Zdroj, in Polonia, assieme al GM Jan Plachetka.

Averbakh billiards

Averbakh e il biliardoo. Foto: Russian Chess Federation.

Comunque, Averbakh smise di essere un agonista di scacchi professionista nel 1962. Abbandonò gli scacchi abbastanza presto, a 40 anni. "Mi sono accorto che non stavo migliorando, e traevo piacere dal fare giornalismo e l'allenatore", disse. "Mi piaceva anche lavorare con le persone—questa qualità me la portavo avanti fin dai tempi in cui lavoravo all'Istituto".

Durante la sua vita, Averbakh ha partecipato ad un sacco di attività giornalistiche. A partire dal 1958 fu caporedattore della rivista Chess Moscow e nel 1962 diventò caporedattore della rivista Chess in the USSR fino alla sua estinzione, contemporanea a quella dell'Unione Sovietica, nel 1991. Si dice che Fischer abbia imparato il russo apposta per riuscire a leggere questa rivista.

Ma quello stesso anno fondò una nuova rivista con il nome Chess Gazette, poi rinominata Chess in Russia nel 1998. Averbakh era anche caporedattore del Chess Bulletin (1962-1991), mentre dal 1981 al 1991 fu vice caporedattore del dizionario enciclopedico Chess.

Nel 2007 la Biblioteca Pubblica Nazionale Russa per la Scienza e la Tecnologia fondò la Commissione della Cultura e dell'Informazione Scacchistica, poi rietichettata più semplicemente come Centro Scacchistico. All'inizio Averbakh ne fu uno dei direttori, ma a causa della sua età dovette lasciare il suo ruolo. Continuò però ad esserne consulente scientifico.

“Stavamo tentando di attrarre al nostro gioco gli anziani. Non dovrebbero giocare tornei difficili, ma piuttosto passare il tempo a risolvere problemi di scacchi", disse. "Lavorare sugli studi aiuta a prevenire l'Alzheimer. Se hai più di 70 anni lo stress di un torneo potrebbe essere pericoloso per la tua salute. (...) Ma un atteggiamento calmo e riflessivo nell'ambito degli scacchi è molto utile, specialmente da anziani. Uno stile di vita sano con abbondanti esercizi è anch'esso importante".

Fino all'età di 87 anni Averbakh ha continuato a nuotare praticamente tutti i giorni. Disse che "il lavoro duro" era il segreto della sua longevità.

Averbakh mostra degli studi a Mosca nel luglio 2016.

Averbakh fu un teorico molto noto, sia nell'apertura che nei finali. Ha fatto da secondo a Spassky, Tal, Botvinnik, Keres, Smyslov e persino Kasparov in quanto specialista di apertura.

Nell'Indiana di Re, dopo 1.d4 Cf6 2.c4 g6 3.Cc3 Ag7 4.e4 d6, le mosse 5.Ae2 0-0 6.Ag5 sono ormai note sotto il nome di Variante Averbakh: la utilizzò, per esempio, nella sua unica partita contro Fischer, all'Interzonale di Portorose del 1958. La partita terminò presto e improvvisamente, con entrambi i giocatori in preda allo zeitnot.

"Di colpo Fischer propose la patta, cosa completamente fuori dalla sua natura", disse Averbakh. "In posizione incerta e dovendo raggiungere la 40esima per ottenere ulteriore tempo, acconsentii. Dopo la partita, sentii qualcuno chiedere a Fischer perché avesse proposto la patta. Rispose: 'Perché non volevo perdere contro un grande maestro'. Quando mi fu posta la stessa domanda, risposi: 'Perché non volevo perdere con un ragazzo!'"

Averbakh fu anche un prominente teorico di studi nel finale: ne pubblicò a centinaia, molti dei quali hanno portato un contributo notevole alla teoria dei finali. Scrisse alcune dozzine di libri sull'argomento, dei quali il più famoso è il suo Chess Endings, in tre volumi, che è stato tradotto in diverse lingue.

Il piano era scriverlo assieme a Bondarevsky e Keres, ma quest'ultimo diventò presto sfidante al titolo mondiale, mentre Bondarevsky iniziò ad allenare Geller, poi Smyslov e Spassky. Rimase Averbakh, che con alcuni aiutanti riuscì comunque a finire il libro, ripubblicato vent'anni dopo con due volumi supplementari. 

Averbakh endgame book

Uno dei famosi libri di scacchi di Averbakh sui finali.

È forse meno noto che Averbakh era anche un attivo scrittore sulla storia del gioco degli scacchi. Fu uno dei pochi giocatori forti ad esprimere qualcosa di significativo sulla storia del nostro gioco che fosse scritto in stile chiaro e leggibile. Un esempio è la sua A History of Chess from Chaturanga to the Present Day, un libro che considerava il suo più grande successo e che fu pubblicato nel 2012 da Russell Enterprises.

Averbakh è famoso per aver suddiviso i giocatori di scacchi in sei categorie, con esempi di giocatori distintivi:

  1. Picchiatori (Punchers), che vogliono distruggere i loro avversari: Botvinnik, Korchnoi, Kasparov, Carlsen;
  2. Combattenti (Fighters): Steinitz, Lasker, Bronstein, Morphy, Alekhine, Smyslov;
  3. Grandi maestri, per i quali gli scacchi sono uno sport, capaci di tornare alle loro vite quotidiane non appena termina la partita: Keres, Capablanca, Euwe;
  4. Quelli che si interessano a tutto: carte, domino, ecc.: Karpov, Petrosian, Geller;
  5. Artisti: Tal, Capablanca, Simagin, Alekhine;
  6. Ricercatori: Steinitz, Fine, Euwe, Averbakh stesso.

Lo stile solido di Averbakh era difficile da valicare per gli attaccanti puri. Un esempio è l'IM Rashid Nezhmetdinov, sul quale Averbakh scrisse: "se aveva un attacco, poteva sconfiggere chiunque, anche Tal. Ma il mio punteggio contro di lui era qualcosa tipo 8½–½perchè non gli davo alcuna possibilità di ottenere gioco attivo. In questi casi, iniziava immediatamente a rovinare la sua posizione alla ricerca di complicazioni".

Dal 1962 al 1972 Averbakh fu vicepresidente della Federazione di Scacchi Sovietica; dal 1972 al 1977, presidente; poi, per molti anni di nuovo vice. Fu l'arbitro principale del primo match tra Karpov e Kasparov, nel 1984, e anche di quello tra Kasparov e Short a Londra, nel 1993, nonché del Kasparov-Kramnik a Londra nel 2000.

Dal 1978 al 1982 fu membro del Comitato Esecutivo FIDE. Dal 1978 al 1986 fu membro del Comitato Centrale FIDE, e contemporaneamente presidente della Commissione per le Qualifiche Federali e co-presidente della Commissione di Assistenza per i Paesi in Via di Sviluppo. Dal 1986 al 1991 fu presidente del Comitato FIDE per la Pubblicità e la Stampa.

Averbakh giocò attivamente fino all'età di 83 anni. Sua moglie morì in quel periodo, dopo essere stata con lui per 59 anni.

Nel settembre 2017, a 96 anni, Averbakh giocò quella che probabilmente fu la sua ultima partita registrata, contro Misha Osipov, allora bambino di quattro anni, evento per il quale furono presenti anche Spassky e il GM Sergey Karjakin.

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Averbakh con Osipov nel settembre 2017. Foto: Maria Emelianova/Chess.com.

La scorsa estate Averbakh è sopravvissuto al Covid-19 e solo tre mesi fa, l'8 febbraio, ha compiuto 100 anni, diventando così il primo grande maestro di sempre a passare la soglia dei 100 anni di età. In un'intervista con Chess.com aveva dichiarato di occuparsi ancora di scacchi, ma solo marginalmente.

"Sfortunatamente, negli ultimi anni la mia vista e il mio udito sono molto calati, quindi ora non riesco più a lavorare al computer come prima", aveva dichiarato. A volte incontro i miei colleghi e condivido con loro le idee che mi passano per la testa. Altre volte analizzo posizioni di finale. Sono conscio che nell'era dei computer queste analisi non abbiano valore pratico, ma quest'attività mi aiuta a mantenere viva la mente".

Il 4 maggio, tre giorni prima della sua morte, Averbakh ha ricevuto l'Ordine Onorario per decreto del Presidente della Federazione Russa per "Il suo grande contributo e divulgazione del movimento scacchistico russo e internazionale e per i molti anni di lavoro coscienzioso". 

Averbakh lascia una figlia, che è stata sposata con Taimanov per 10 anni. Il più anziano grande maestro in vita è ora il GM Aleksandar Matanovic, della Serbia, co-fondatore dell'Informatore Scacchistico (Chess Informant).

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Peter Doggers

Peter Doggers joined a chess club a month before turning 15 and still plays for it. He used to be an active tournament player and holds two IM norms. Peter has a Master of Arts degree in Dutch Language & Literature. He briefly worked at New in Chess, then as a Dutch teacher and then in a project for improving safety and security in Amsterdam schools. Between 2007 and 2013 Peter was running ChessVibes, a major source for chess news and videos acquired by Chess.com in October 2013. As our Director News & Events, Peter writes many of our news reports. In the summer of 2022, The Guardian’s Leonard Barden described him as “widely regarded as the world’s best chess journalist.”

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