Notizie
'Gli Scacchi Dovrebbero Essere Disposti Ad Adeguarsi': Caruana, Nakamura E Shahade Parlano Al MIT

'Gli Scacchi Dovrebbero Essere Disposti Ad Adeguarsi': Caruana, Nakamura E Shahade Parlano Al MIT

PeterDoggers
| 0 | Miscellanea

Venerdì 3 marzo i top GM Fabiano CaruanaHikaru Nakamura e la WGM Jennifer Shahade hanno preso parte ad un panel di discussione all'annuale Conferenza di Statistica Sportiva presso il MIT della Sloan School of Management di Boston. I tre hanno parlato dell'ulteriore crescita prospettata per il gioco degli scacchi; con loro Daryl Morey, Presidente delle operazioni della squadra di basket Philadelphia 76ers, e il conduttore e IM Danny Rensch, Chief Chess Officer di Chess.com.

Si è trattato della quinta partecipazione di Chess.com alla conferenza, ma mai prima d'ora in un periodo di così alto interesse per gli scacchi. Intitolato "The Chess Renaissance: Modern Challenges for an Ancient Game," ("Il Rinascimento Scacchistico: Sfide Moderne per un Gioco Antico"), il panel è stato trasmesso in diretta su YouTube. È ancora possibile visionarlo qui, a partire dal minuto 9:26:58. Qui sotto riportiamo alcune citazioni prese dalla discussione, che ha toccato vari argomenti, tra cui il cheating, nuove formule di gioco e il futuro degli scacchi.

Sul cheating

Nakamura: "Credo che nel futuro sentiremo probabilmente parlare sempre di più di questi argomenti. Penso che ora che se ne parla debba essere preso in considerazione seriamente dagli enti che governano il gioco, vedremo come andrà. [...] Ritengo che certamente il gioco ne trarrà giovamento, perché ora la gente ne è consapevole e iniziamo a trattare la cosa come una questione seria".

Com'è giocare contro qualcuno che credi stia imbrogliando?

Caruana: "Questo è uno dei problemi più grossi soprattutto nel gioco online. Ed è un problema che è diventato noto al mondo esterno dopo tutto lo scandalo di Magnus contro Hans; ma prima ancora era già presente, strisciando sotto la superficie, per molti giocatori e anche, credo, a diversi livelli di gioco. Fin dal livello dei principianti è un fattore che influenza il gioco online, su fino ai più forti. Anche se magari il cheating non c'era, c'erano i sospetti e le paranoie. In gran parte gli organizzatori hanno finto di non vederlo, perché è un problema molto difficile e spiacevole, che non ha affatto una soluzione chiara. Quindi molti organizzatori preferiscono semplicemente non considerarlo neanche, motivo per cui da un certo punto di vista è una cosa buona che ora tutti debbano prenderne atto; le organizzazioni, la gente che ha la responsabilità negli scacchi, ora è costretta a riconoscere il problema, perché il pubblico vuole delle risposte, o almeno le voleva.

Fabiano Caruana MIT Sloan
Fabiano Caruana alla discussione del panel. Foto: MIT Sloan.

Detto ciò, dal punto di vista di qualcuno che sospetta che l'avversario stia barando, anche se in realtà non è così, la cosa fa crollare il tuo livello di gioco; perché ti va alla testa. Non sai se stai giocando contro un avversario vero, contro il quale puoi gestire i normali aspetti psicologici, o se stai giocando contro qualcuno o qualcosa che, non importa quel che succede, ti batterà comunque".

Come se l'è cavata il mondo degli scacchi con lo scandalo?

Morey: "In generale, gli scacchi sono avanti. Sono stati i primi ad utilizzare i computer in maniera significativa nello sport. Sono anche stati i primi a servirsi di una sistematica rilevazione del cheating. Lo scandalo è arrivato relativamente tardi sulle prime pagine do ogni singolo giornale. Un sacco di volte, quando arrivano gli scandali in realtà gli errori sono stati fatti prima. So abbastanza di rilevazione del cheating perché mi fosse chiaro che non era possibile capire se qualcuno stava imbrogliando da una sola partita. Sapevo qualcosa del fatto che aveva imbrogliato online. Immaginavo fosse scontato che bisognasse comunque dare per scontata l'innocenza fino a che non fosse stato colto in flagrante a tavolino, lasciando dunque che per il momento le cose procedessero. Se qualcuno sta imbrogliando, prima o poi verrà scoperto, come in qualsiasi altro sport: ci sono stati scandali per il doping, per gli steroidi, per qualsiasi cosa. Alla fine, queste persone vengono scoperte. È meglio aspettare che si rovinino con le loro mani piuttosto che reagire con troppo zelo. Ma mi pare che alla fine la comunità scacchistica abbia preso la direzione giusta".

Streaming e podcasts

Nakamura: "Prima di tutto è molto difficile sapere se sia stato per le circostanze del Covid e per quel che è successo nel 2020 che ha in qualche modo cambiato il mondo degli scacchi, cioè il poter trasmettere in streaming e creare contenuti, o se magari sarebbe successo comunque. Ho iniziato a giocare a scacchi online alla fine degli anni 1990, c'era Internet Chess Club. Giocavo partite e allora scrivevo commenti, una cosa detta "kibitzare". Ovviamente ad oggi parlo e basta, non devo digitare a tastiera, quindi è un po' differente, ma credo che sia stato un processo. Di certo ci sono così tante persone che amano gli scacchi, e il fatto di poter condividere è una cosa che non puoi proprio fare mentre stai giocando un torneo. Quello che è successo nel mio caso, e ci sono anche altri content creator, come GothamChess e le sorelle Botez, è che è incredibile che abbiamo potuto condividere il gioco con così tante persone, in un modo che 10 anni fa era impossibile".

Hikaru Nakamura MIT Sloan
Hikaru Nakamura al panel di discussione. Foto: MIT Sloan.

Caruana: "Credo che uno dei motivi per cui gli scacchi sono diventati ancora più popolari, e ovviamente c'è stata un'esplosione di popolarità, ma una delle grandi cose che gli appassionati possono imparare degli scacchi è il modo di pensare dei giocatori di vertice. [...] Se sei nuovo nel mondo degli scacchi, puoi sentire in tempo reale i pensieri dei giocatori di vertice, i loro processi di pensiero, in un modo che non era possibile, diciamo, 20, 30 anni fa. Quindi è una cosa davvero speciale. È uno dei modi con i quali la tecnologia ha reso fruibile gli scacchi ad ogni livello, ma anche ai principianti.

Gli scacchi continueranno a crescere?

Nakamura: "Credo che gli scacchi continueranno a crescere. Una delle grandi differenze tra gli scacchi e, diciamo, un sacco di esport o di giochi, e questo si applica in modo particolare a YouTube, è che la maggior parte dei giochi sono cambiati. Hanno aggiornamenti, bug, difetti, tutte queste cose. Quindi, quando un gioco cambia, per esempio de guardi il Fortnite del 2018-2019, quando giocava Ninja e ha avuto questa ascesa enorme, ovviamente puoi vedere quei video di lui che gioca, ma il video è irrilevante: non c'è nulla di esso che possa essere applicato al gioco di oggi. Con gli scacchi, mettiamo che ci sia un mio video del 2017: è ancora rilevante oggi. Il fatto che gli scacchi siano sempreverdi e che un video possa essere guardato ora come tra 10 anni e sarà sempre utile uguale, questo è un grosso vantaggio che gli scacchi hanno su praticamente qualsiasi altro gioco".

Gli scacchi devono cambiare, in termini di cadenza di gioco, di format di spareggio o di Scacchi 960?

Caruana: "Questo è il motivo per sui sostanzialmente Magnus non intende giocare il prossimo Campionato del Mondo, non gli piace la formula. Ma questo potrebbe essere dovuto a motivi puramente personali, solo perché non gli piace la preparazione richiesta e la quantità di tempo e di stress necessaria. Ma io credo ci sia posto per gli scacchi bullet, per quelli a 30 secondi, fino ad arrivare ai lunghi match classici con una partita al giorno ai quali storicamente siamo abituati. Penso che l'interesse arrivi principalmente con quello che c'è in ballo. Nessuno andrà a seguire un match con una partita al giorno se in palio non c'è nulla, ma se si tratta del Campionato del Mondo, se ci sono molti soldi e prestigio e la rilevanza storica e quanto entrambi i giocatori hanno investito nel match, allora tutti sono molto interessati. Vediamo che il Campionato del Mondo continua a muovere i numeri più grandi in termini di visualizzazioni, perché la gente vuole scoprire chi sarà il prossimo Campione del Mondo".

Shahade: "Credo ci sia davvero spazio per qualsiasi cosa, grazie alla crescita degli scacchi. Pensi che aiuti davvero a motivare le persone, il fatto che ci siano modi diversi di avere successo negli scacchi. Alcuni sono davvero bravi nel blitz, nel rapid, negli scacchi classici. Ovviamente si parla di livelli professionistici, ma anche un giocatore di livello amatoriale potrebbe essere terribile a bullet ma davvero bravo a bughouse o nei problemi; è possibile essere un content creator anche se non si è poi così bravi a scacchi. Penso che sia davvero potente l'idea che ci siano modi diversi di eccellere negli scacchi".

Jennifer Shahade at the panel discussion. Image: MIT Sloan.
Jennifer Shahade al panel di discussione. Foto: MIT Sloan.

Come alimentare il boom degli scacchi

Nakamura: "C'è anche il grande elefante nella stanza mai preso in considerazione, cioè che quando si parla di scacchi mainstream e del loro successo, molto dipende da quali sono i montepremi e da quanti soldi guadagnano i giocatori professionisti. Se pensiamo a come portare più soldi nel gioco, dipende tutto dal pubblico. Cosa vuole vedere il pubblico? In questo mondo moderno, sono gli occhi a quotare ogni cosa. Per questo motivo, credo che i format relativamente più brevi attrarranno sponsor e spettatori molto più delle formule di gioco lunghe. [...] Credo che continuerà a muoversi in quella direzione".

Morey: "Il Campionato del Mondo di scacchi è quello che attrae più interesse, ma probabilmente ha la struttura peggiore tra tutti i campionati mondiali immaginabili in qualsiasi sport. Non parliamo solo del ritmo delle partite. I Golden State avrebbero vinto 12 titoli di fila se tutti, alla fine di ogni sfida, avessero dovuto comunque incontrare i Golden State. Tutti dovrebbero trovarsi a lottare. Qui si parla di 12 partite. Tutti vogliono vedere cose emozionanti, per esempio 3 partite, ok, ma 12? L'intera struttura del campionato è progettata per far disinteressare il pubblico. Bisognerebbe piuttosto avere un girone, a tutti piacciono i gironi ad eliminazione!"

Nakamura: "Abbiamo questa cosa culturale per cui, dato che abbiamo la tradizione di un Campione del Mondo a cadenza classica eletto con questa formula da ormai più di 100 anni, né la gente né l'ente regolatore vuole modificare questo format. Ancora una volta, tutto si riconduce alla natura pratica del cambiare le cose o del mantenerle come già sono. Credo però che alla fin fine se si vuol far crescere il gioco, se si vuole avere più spettatori e se si vuole anche che i professionisti guadagnino di più, allora i cambiamenti vanno fatti".

Morey: "I format di playoff cambiano costantemente: diversi numeri di partite, diversi numeri di squadre. Gli unici sport che funzionano sono quelli che rispondono al pubblico e apportano modifiche alle regole, assicurandosi che ci siano cambi di struttura che alimentano l'interesse: tutto diventa un circolo virtuoso. Al momento, al livello del ciclo di campionato mondiale, c'è invece un circolo vizioso che va esattamente al contrario: è meno interessante di qualsiasi altro format scacchistico. Ora persino il giocatore più forte non vuole giocare. Riuscite ad immaginare ad un fallimento sportivo più grande? Quando nemmeno il miglior giocatore non vuole giocare, a provare a vincere? Non ho mai sentito nulla di simile".

Daryl Morey MIT Sloan chess
Daryl Morey (sinistra) e Danny Rensch al panel di discussione. Foto: MIT Sloan.

Caruana: "Non abbiamo bisogno di immaginare un formato a knockout, perché per anni abbiamo avuto una formula a knockout e non piaceva a nessuno. Abbiamo avuto campioni mondiali eletti con la formula a knockout credo dal 1996 al 2004 e a nessuno interessava chi fosse il campione".

Morey: "Secondo me, per il fatto che non aveva radici storiche".

Rensch: "Forse al tempo non interessava: il pubblico non era quello di adesso. Inoltre non era mai stato presentato allo stesso modo del classico Campionato del Mondo. [...] Con l'evoluzione del pubblico, e man mano che capiamo cosa vuole, il gioco deve essere disposto ad adattarsi".

Gli scacchi quando saranno pronti a vendere agli appassionati biglietti per assistere in diretta nelle arene?

Nakamura: "Credo che richieda di certo le giuste personalità. Se parliamo dei professionisti, credo che siamo ancora ben lontani. Penso che vedremo una nuova generazione di ragazzi raggiungere la vetta; se parliamo piuttosto di influencer, un po' come è avvenuto per lo scacchipugilato, credo che possa avvenire anche domani, di sicuro, con i giusti influencer.

Per quanto riguarda me nello specifico, quando stavo crescendo mentre giocavo a livello professionistico, riguardava solo me stesso. Si trattava di me contro gli altri competitor. Non c'erano appassionati che stavano lì a guardare di persona, francamente nemmeno online, semplicemente non c'era quella base di sostenitori. Quindi, quando ora faccio streaming, hai la sensazione che ci sia una grande comunità, sembra quasi che io sia in competizione e che io abbia tutto il supporto dei fan in un modo mai visto in nessun altro momento della mia carriera scacchistica.

Secondo me, quello è guardare al futuro, quando hai tipo 150.000 persone che guardano Magnus e me al match dello Speed Chess Championship lo scorso dicembre, il futuro è quello. Tutto ciò è molto più importante che vendere biglietti per un'arena."

Morey: "Quel numero corrisponde ai biglietti di 10 arene."

TRADUZIONE: Molto bello incontrare dei grandi maestri ed anche il Chief Chess Officer di Chess.com alla Conferenza di Statistica Sportiva dello Sloan!  — S. Matthew Liao 

Gli scacchi passeranno mai di moda?

Caruana "È da decenni che sentiamo parlare della morte degli scacchi…"

Rensch: "La cosa è stata ampiamente esagerata".

Caruana: "Già, e non è successo. Credo che abbiamo scoperto che, anche se i computer sono diventati superforti e ormai riescono a battere costantemente gli umani, non influiscono davvero sull'elemento umano, che è ciò che la gente davvero vuole vedere. Vogliono vedere gli errori, non vogliono vedere scacchi perfetti. Vogliono vedere anche lo scontro tra personalità, il loro giocatore di scacchi preferito, non solo perché è il migliore, ma anche perché a loro piace come quella persona parla o si presenta. Quindi non riguarda solo strettamente il gioco degli scacchi, abbiamo davvero bisogno di vedere personaggi negli scacchi, e credo che questo sia quel che si è manifestato negli ultimi anni.

Questo è al momento uno dei problemi che si anno analizzando gli scacchi, cioè molto spesso si ha una valutazione di 0,00; ciò significa che la posizione valutata dal computer è obiettivamente patta. Ma in analisi questo non aiuta per nulla, perché non prende in alcuna considerazione l'elemento umano né quello psicologico, né il modo in cui le persone commettono errori. Quindi non importa se la posizione è teoricamente vinta, persa o patta, poiché riguarda più la difficoltà delle mosse per ambo le parti. Questo è uno degli aspetti più difficili nell'analisi delle partite al momento, il fatto che si abbiano dei computer che sono diventati un po' troppo forti".

Gli ultimi pensieri sula crescita del gioco

Caruana: "Credo che ora abbia il suo abbrivio, è possibile che gli scacchi continuino da soli. Penso che comunque che ci sia spazio, un po' come è stato presentato lo scacchipugilato con le persone giuste a supportarlo, per le persone che siano capaci di portare quei fan da altri esport agli scacchi. Allora si potrebbe avere un evento in presenza davvero di successo".

Morey: "Ci sono stati relativamente pochi sponsor, persone che supportano gli scacchi. Sembra che si debbano ancora ampliare per coprire tutte le categorie, come ha fatto l'NBA. Abbiamo un'ampia base di sponsor, soldi dalle televisioni, tutto ciò che, si può dire, fa andare avanti l'insieme".

Sull'attrarre più donne

Rensch: "Il bacino di utenza femminile è ancora al di sotto del 30%, quindi vogliamo ampliarlo drasticamente, ma è il più grande di sempre". 

Shahade: "È fantastico e davvero emozionante, scalda il cuore sentire di tutte le percentuali di utenti femminili aumentare su Chess.com, ma siamo onesti: le donne sono ancora decisamente sottorappresentate, specialmente nei ruoli scacchistici di leadership, di insegnamento, di scrittura e produzione. Credo che migliorando queste rappresentative i numeri esploderanno. Questa è una cosa magnifica degli scacchi, che attraversa barriere di genere e di età, che si possano avere competizioni tra diverse categorie di giocatori: dovremmo davvero sfruttarlo di più. La rappresentanza LGBTQ+ negli scacchi può certamente migliorare molto, specialmente a livello internazionale, dato che a volte gli eventi sono ospitati da luoghi in cui i diritti dei membri della comunità LGBTQ+ non sono buoni. Credo che queste siano aree nelle quali davvero vorrei che gli scacchi migliorassero".

TRADUZIONE: Una divertente variazione sulla classica partita a scacchi. Me la sono spassata giocando una dimostrazione di Braccio-Mente alla Conferenza di Statistica Sportiva dello Sloan con Hess, Morey, Yu e Rensch. — Jason Robins

L'obiettivo della Conferenza Annuale di Statistica Sportiva del MIT Sloan è creare un luogo di incontri e discussioni per i professionisti dell'industria, ricercatori esecutivi e amministrativi e studenti, per riflettere sulla sempre maggiore importanza dell'analisi nell'industria globale dello sport. Il MIT Sloan è dedito ad alimentare la crescita e l'innovazione in questo ambito, e la conferenza offre ulteriori opportunità di apprendimento sul mondo del business sportivo. La conferenza è aperta a chiunque sia interessato agli sport. Fondata da Daryl Morey (MIT Sloan ’00) e da Jessica Gelman (HBS ’02) nel 2006, la Conferenza è diretta da Gelman e Morey e organizzata da studenti del MIT Sloan.

PeterDoggers
Peter Doggers

Peter Doggers joined a chess club a month before turning 15 and still plays for it. He used to be an active tournament player and holds two IM norms.

Peter has a Master of Arts degree in Dutch Language & Literature. He briefly worked at New in Chess, then as a Dutch teacher and then in a project for improving safety and security in Amsterdam schools.

Between 2007 and 2013 Peter was running ChessVibes, a major source for chess news and videos acquired by Chess.com in October 2013.

As our Director News & Events, Peter writes many of our news reports. In the summer of 2022, The Guardian’s Leonard Barden described him as “widely regarded as the world’s best chess journalist.”

In October, Peter's first book The Chess Revolution will be published!


Company Contact and News Accreditation: 

Email: [email protected] FOR SUPPORT PLEASE USE chess.com/support!
Phone: 1 (800) 318-2827
Address: 877 E 1200 S #970397, Orem, UT 84097

Altro da PeterDoggers
Nakamura nuovo leader del Norway Chess 2024

Nakamura nuovo leader del Norway Chess 2024

Praggnanandhaa batte Carlsen a tempo lungo e vola in testa

Praggnanandhaa batte Carlsen a tempo lungo e vola in testa