Scontro Tra Arbitro Iraniano Di Scacchi E FIDE Su Abbigliamento Pro Diritti Umani
L'Arbitro Internazionale iraniano Shohreh Bayat è stata rimproverata dalla Federazione Internazionale Degli Scacchi (FIDE) per aver indossato indumenti a favore dei diritti umani al Campionato del Mondo di Scacchi Fischer Random 2022 giocato a Reykjavik. Anche se la FIDE ha considerato il suo abbigliamento "poco professionale", Bayat ha fatto notare che non esiste dress code per gli arbitri.
Bayat, una iraniana 35enne che vive in Inghilterra, è stata uno degli arbitri del Campionato del Mondo di Scacchi Fischer Random che si è svolto dal 25 al 30 ottobre 2022 a Reykjavik, in Islanda. Durante la prima giornata di gioco, sotto un maglioncino grigio scuro con i brillantini, indossava infatti una maglietta a maniche corte con il motto "Donne, Vita, Libertà" ("Women, Life, Freedom") in supporto alle proteste civili contro il regime iraniano e le sue violazioni dei diritti delle donne.
Le è presto stato chiesto di cambiarla.
Gli organizzatori islandesi non hanno avanzato critiche nei confronti della maglietta. È stato David Llada, il Responsabile della FIDE per il Marketing e le Comunicazioni, ad avvicinare Bayat e chiederle di indossare qualcosa di più neutrale nella giornata di gioco successiva.
Bayat ha fatto presente a Llada che non è in vigore alcuna norma sull'abbigliamento degli arbitri. Il giorno successivo il Presidente della FIDE, Arkady Dvorkovich, ha visitato la sede del torneo (come fatto notare da Bayat, lui stesso indossava jeans e maglietta, anche se solo per poco tempo e in seguito al suo arrivo). Non ha parlato a Bayat dei suoi vestiti, ma in un messaggio su Whatsapp le ha chiesto di "non mescolare gli scacchi alla politica" e di smettere di indossare la maglietta. Bayat ha preteso che le inviasse una richiesta scritta, cosa che non si è mai verificata.
All'inizio Bayat ha inviato una risposta emotiva, ma l'ha cancellata prima che Dvorkovich la vedesse. Ha deciso di prendersi una giornata per riflettere sulla situazione e ha indossato qualcosa di neutrale. Il giorno successivo, però, si è presentata in sede di gioco con una camicia blu e una gonna gialla, scegliendo deliberatamente i colori della bandiera ucraina.
"È stato per manifestare solidarietà con il popolo ucraino", ha detto Bayat.
Anche se la sua posizione a favore dell'Ucraina potrebbe essere facilmente collegata all'invasione da parte della Russia e alla guerra in corso, si stava riferendo all'abbattimento da parte del Corpo di Guardia Rivoluzionario Islamico dell'aereo della Ukrainian Airlines, evento risalente all'8 gennaio 2020, che ha portato alla morte di tutti e 176 i passeggeri a bordo.
Rilasciando una dichiarazione per i media, Llada ha spiegato il motivo per cui la FIDE ha risposto all'abbigliamento di Bayat come ha fatto:
"Anche se rispettiamo la posizione e le attività politiche della signora Bayat, tutti i rappresentanti della FIDE devono perseguire la neutralità politica durante il servizio; tra tutti i ruoli ufficiali che si possono avere, quello dell'arbitro è quello che richiede gli standard di integrità, neutralità e discrezione più alti. Non importa quanto nobile o incontestabile sia la causa: essere attivisti mentre si ricopre quel ruolo è inappropriato e poco professionale."
Paul Meyer-Dunker, il Presidente della Berlin Chess Society, ha commentato su Twitter che la richiesta di Dvorkovich a Bayat di cambiare abbigliamento sia stata "contraria ai valori dello sport, del mondo degli scacchi e dell'atto costitutivo della FIDE." Si riferiva al paragrafo 4.3 di questo documento ufficiale:
4.3 La FIDE è dedita al rispetto di tutti i diritti umani riconosciuti a livello internazionale e si impegna a promuovere la difesa di questi diritti.
Per Bayat risulta fondamentale il fatto che non esista un dress code ufficiale per gli arbitri: "Sono un arbitro, sono la prima persona che si adegua alle regole e ai regolamenti e che li deve seguire dal momento che esistono. Il punto però è che non possono chiedermi di seguire regole non scritte. Quando sarà [una regola] scritta, sarò la prima a seguirla".
Llada ha riferito a Chess.com che la FIDE sta lavorando su un dress code.
Attorno alla fine del torneo è scaduto anche il periodo di validità della Commissione Arbitrale della FIDE. Secondo Bayat, che ne è stata membro per quattro anni, è stata rimossa dalla commissione a causa di questo incidente. Chess.com ha visto un messaggio da parte di un membro di alto livello della FIDE, che ha scritto a Bayat: "So che sei stata tolta dalla commissione perché Arkady era furioso con te."
Llada ha negato la cosa e ha fatto notare che tutte le Commissioni FIDE vengono rinnovate profondamente ogni quattro anni. Stavolta, più del 60% di tutte le commissioni è stato rivoluzionato. "Già prima di Reykjavik Shohreh è stata invitata a partecipare alla Commissione Femminile, poiché crediamo che le sue competenze siano di estremo valore lì", ha detto Llada. "Ma ha rifiutato."
Bayat ha detto di non poter far parte della Commissione Femminile al momento, per il fatto che nella commissione c'è anche un delegato della Federazione di Scacchi Iraniana. Dovrebbe avere a che fare con qualcuno che appartiene alla stessa federazione che tre anni fa l'ha attaccata.
Nel gennaio 2020 Bayat ha fatto da arbitro al Campionato del Mondo Femminile giocato a Shangai. Si sono diffuse online foto in cui non indossava l'hijab, o non lo indossava correttamente: l'hijab è obbligatorio per le donne iraniane in tutte le situazioni pubbliche, anche internazionali. Temendo una punizione severa, Bayat da allora non è più tornata in Iran.
Ha cercato asilo nel Regno Unito, dove ora vive con suo marito. Gioca e arbitra sotto la bandiera inglese. Nel 2021 ha vinto l'International Women of Courage Award per aver difeso i diritti delle donne e aver ignorato le minacce del governo iraniano.
Anche se non si considera un'attivista, su Twitter Bayat non manca si esprimere il messaggio che vuole far passare. Nega che sia di natura politica: "Quello che rappresento sono i diritti umani, indipendentemente dalla nazionalità".
Secondo Bayat, il Presidente della FIDE Dvorkovich non accetta critiche all'Iran a causa della sua vicinanza al Cremlino e ai legami della Russia con l'ran. Dvorkovich è stato un Assistente del Presidente della Russia Dmitry Medvedev tra il 2008 e il 2012 e ha prestato servizio come suo Primo Ministro nello stesso periodo.
Bayat: "Non sono io a rendere politici gli scacchi, è Arkady."
Non è la prima volta che la FIDE fa fatica a gestire la situazione iraniana. In una lettera di giugno 2020 Dvorkovich invitava con energia la Federazione Scacchistica Iraniana ad aggiustare la sua politica secondo cui agli atleti iraniani non è permesso giocare partite contro cittadini di Israele, chiedendo di confermare per iscritto la sua posizione sull'ammissibilità di queste partite. "La mancata conferma di questo permesso costringerà la FIDE a discutere la compatibilità dei valori espressi dalla Federazione Scacchistica Iraniana con i principi della FIDE e dello IOC", scrisse allora Dvorkovich.
Nella pratica, però, hanno continuato a verificarsi nuovi casi, anche a dicembre del 2022. Al torneo Sunway Sitges il GM Amin Tabatabaei ha sofferto una sconfitta a forfait poiché non ha potuto affrontare il suo avversario israeliano al primo turno. Al Campionato del Mondo FIDE Rapid e Blitz il più forte grande maestro israeliano Boris Gelfand ha vinto tre partite a forfait in quanto abbinato per tre volte contro avversari iraniani. Mentre la Federazione Internazionale di Judo ha dato all'Iran una sospensione di quattro anni per aver fatto pressioni ad un suo atleta affinché non affrontasse un israeliano, la Federazione Internazionale degli Scacchi non ha ancora adottato provvedimenti concreti.
Intanto la FIDE ha contattato Bayat e ha ribadito che il suo contributo nella Commissione Arbitrale FIDE negli ultimi quattro anni è stato molto importante. Le parti intendono continuare a collaborare in futuro.
"Volevo creare une generale consapevolezza nella comunità scacchistica e affrontare il fatto che la FIDE non dovrebbe essere politica", ha detto Bayat. "Dovremmo ergerci in difesa delle cose giuste quando il momento è maturo. Sono consapevole del fatto che ci sono molte ingiustizie al mondo e che non posso combatterne molte. Ho deciso che la mia lotta debba essere per i diritti delle donne in Iran piuttosto che contro la FIDE, eppure devo affrontare i problemi quando sono grossi ed evidenti ma ignorati".